Un consenso unanime agli obiettivi tracciati dal mondo delle micro imprese e dell’artigianato per il futuro dell’Unione Europea. E’ arrivato stamattina dai candidati abruzzesi presenti nella competizione dell’8 e 9 giugno prossimo per l’elezione del parlamento europeo che hanno risposto a Pescara all’invito di CNA Artigiani Imprenditori d’Italia Abruzzo per la presentazione del Manifesto che sintetizza in dieci punti la visione delle micro imprese per “Un’Europa più forte, coesa e competitiva per affrontare le sfide del futuro”.

Una sorta di decalogo che include transizione verde e sostenibilità energetica; politiche industriali comunitarie; dialogo e cooperazione con Paesi terzi; protezione del lavoro e modello sociale; legislazione a misura d’impresa; completamento del mercato unico; transizione digitale intelligenza artificiale; superamento delle disuguaglianze; nuovo modello economico; dialogo tra istituzioni e parti sociali. All’invito al confronto hanno risposto Manola Di Pasquale (Pd); Valentina Corneli e Fabio Stella (M5S); Giulia Persico (Alleanza Verdi Sinistra); Paolo Della Ventura (Pace, Terra, Dignità); Emanuela Pistoia (Stati Uniti d’Europa), che alla fine hanno anche simbolicamente firmato una copia del Manifesto. Presente, nel pubblico in sala, anche la parlamentare pentastellata Daniela Torto.

L’incontro, coordinato dal direttore regionale della CNA, Silvio Calice («CNA ha un ufficio efficiente a Bruxelles, per noi le politiche europee sono un elemento essenziale di sviluppo») e dai presidenti provinciali Bernardo Sofia (Teramo), Cristian Odoardi (Pescara), Francesco D’Amore (Avezzano) e Giorgio Carissimi (L’Aquila), ha visto in rapida successione gli interventi degli ospiti, che hanno sottolineato dal proprio punto di vista i punti più significativi.

Così, se per Della Ventura «la transizione ecologica rappresenta uno snodo fondamentale per le filiere produttive», per Manola Di Pasquale «è essenziale per il futuro dell’Unione Europea mantenere un sistema di valori che salvaguardi il mondo delle micro e piccole imprese italiane», mentre per Giulia Persico «per far crescere il mondo delle piccole imprese occorre agganciare le tante occasioni finanziarie che i bandi europei mettono in campo, campo in cui la nostra regione non brilla». E se per Emanuela Pistoia «cuore dell’integrazione è il mercato unico, ma occorre trovare un sistema che non sia fatto solo di divieti», per Valentina Corneli «le piccole e medie imprese rappresentano una colonna portante del sistema Paese, e in sede comunitaria occorre tutelarle con strumenti unici di governo, soprattutto su fisco e salari», mentre per Fabio Stella «la transizione ecologica va colta come una straordinaria opportunità, guardando a processi di medio e lungo termine».